Nel mercato dei dissipatori ad aria è stata opinione comune per molti anni di essere giunti purtroppo ad un tetto insormontabile, a livello prestazionale delle soluzioni dissipanti. Si è cercato di aumentare la superficie dissipante, il numero e la tipologia delle heatpipes, la finitura esterna, il numero e la tipologia delle ventole, il loro diametro, lo spessore e l’ampiezza delle alette oltre alla tipologia della pasta termica utilizzata. Poi si è cercato di migliorare la base di contatto, con l’avvento delle prime soluzioni HDT (Heatpipe direct-touch), di prima e seconda revisione, ma tutto ciò ha portato ad un aumento lineare delle performance, entro limiti ben determinati. Da qualche anno poi si è vista l’evoluzione dei sistemi di dissipazione a liquido con circuito integrato, e quindi il miglioramento delle pompe e dei waterblock, assieme allo sviluppo parallelo di radiatori migliori e più grandi, portando quindi a nuovi asset dimensionali e nuove necessità di compatibilità. Nel campo dei dissipatori a singola torre, dopo gli esperimenti di Danamics con il Superleggera LMX, di Cooler Master con il V10 e la sua TEC integrata, e dopo la presentazione del Cooler Master TPC800, che su piattaforma orizzontale è semplicemente mostruoso, oggi analizzeremo quanto il sistema con camera di vapore orizzontale (H.V.C.) possa essere utile su un dissipatore a tripla torre di raffreddamento. Il modello recensito oggi presenta una configurazione nativa a doppia ventola da 140mm, soffermiamoci però un attimo su cos’è in realtà questo peculiare sistema di dissipazione termica.
Nel frattempo, ecco una video-preview di Cooler Master:
http://www.youtube.com/watch?v=cI6OT8I18mg
Vapour Chamber (V.C.), questo sconosciuto
Questa tipologia di raffreddamento si basa sul fatto che, come si aumenta la temperatura dell'acqua, quest'ultima evapora più rapidamente, trasformandosi da un liquido in un gas. Durante la transizione di stato, l'acqua rilascia il suo calore latente nell'atmosfera circostante e da questo si origina il raffreddamento, grazie all'evaporazione dell'acqua. Se da una parte abbiamo le heatpipes che utilizzano già questo fenomeno di raffreddamento tramite evaporazione, richiedendo però il fenomeno della capillarità per il trasporto del liquido refrigerante dell’heatpipe (con l'aggravante dell'effetto gravità e del posizionamento delle heatpipes), la camera di vapore permetterebbe invece che il calore venga trasferito in tutte le direzioni. Potremmo pensare che all'atto pratico sia una gigantesca ma sottilissima heatpipe, con il liquido in movimento attraverso gli strati della camera posizionata orizzontalmente, piuttosto che lungo l'heatpipe stessa. I nostri test sono realizzati su un banchetto aperto climatizzato, quindi il montaggio all’interno di un cabinet, come abbiamo appurato in precedenza, porta a differenze prestazionali. E’ molto importante il contatto termico e nel caso del TPC800 siamo stati dinanzi ad un modello quasi perfetto sotto questo punto di vista, complice l’eccellente sistema di montaggio.
Una camera di vapore è composta da tre strati distinti: una parte dedicata al trasporto dell'acqua, quella relativa al processo di vaporizzazione ed infine la componente di condensazione. Queste componenti sono studiate per attrarre liquido secondo il fenomeno della capillarità (pensate ad una spugna che assorbe l'acqua), che poi fondamentalmente è simile al ''flusso di massa'' proprio invece delle heatpipes. L'acqua pura è riscaldata all'interno della prima sezione di trasporto e come si trasforma in gas, procede nel secondo stadio di condensazione. Lontano dalla fonte di calore, l'acqua si condensa di nuovo in un liquido e viaggia indietro per mezzo di un'azione capillare, pronta per ricominciare il processo. La pressione dell'aria, purtroppo uno dei peggiori sistemi di dissipazione possibili a causa della sua scarsissima conduzione termica, si abbassa in una camera di vapore in quanto una temperatura d'aria inferiore abbassa il punto di ebollizione dell'acqua, rendendo il trasferimento del calore più efficiente.
Horizontal Vapour Chamber (H.V.C.), la particolarità del V8 GTS
Il dissipatore utilizza una base di contatto in rame, sotto cui è presente una camera di vapore orizzontale. Questo sistema, come mostrato nell’immagine seguente, permette di ripartire il carico di lavoro sulle singole heatpipes in una maniera più razionale. Diversamente dal TPC 800, dove invece erano presenti ben due camere di vapore verticali (capaci ognuna di dissipare fino a 120w di carico), qui troviamo quindi la presenza di una V.C. orizzontale sulla base. In sostanza siamo dinanzi all’unione di due design, quello a tripla torre di raffreddamento ed il sistema ruotato del TPC800. Siamo curiosi di metterlo sotto torchio perché promette davvero molto bene. E’ possibile che l’efficienza di scambio termico sia leggermente inferiore al TPC per via della differente ripartizione delle V.C, ed anche per via della diversa tipologia (Ricordiamo che il TPC800 era molto spesso, con una superficie dissipante molto elevata), ma le prestazioni complessive devono essere per forza di cose molto elevate. Il prezzo di acquisto è di circa 100 euro IVA compresa, quindi molto elevato; sorge spontaneo chiedersi quale sarà la sua convenienza rispetto alle nuove soluzioni a liquido integrato, e lo vedremo presto.